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Il pro­ble­ma del rap­por­to mente corpo, così come ne par­lia­mo abi­tual­men­te, non esi­ste. 

Posto come lo po­nia­mo e con gli in­fi­ni­ti ten­ta­ti­vi che fac­cia­mo per ri­sol­ver­lo, ap­pa­re ca­ri­co di una ba­na­lità e un’in­ge­nuità scon­cer­tan­ti. 

Quin­di l’at­tua­le Psi­co­so­ma­ti­ca (pur con tutta la va­stità della ri­cer­ca e la ric­chez­za della sua sto­ria) va ri­pen­sa­ta: non c’è da nes­su­na parte una mente che in­fluen­za il corpo, né vi­ce­ver­sa. Né in­tro­dur­re la com­ples­sità e i ‘si­ste­mi’ al posto della mente e del corpo spo­sta di una vir­go­la il pro­ble­ma. 

L’In­con­scio esi­ste, non può scom­pa­ri­re, è im­pre­scin­di­bi­le: senza In­con­scio, che è una sorta di vuoto co­sti­tu­ti­vo, non c’è pen­sie­ro. 

Psi­coa­na­li­si e neu­ro­scien­ze sono solo due lin­gue: spie­ga­no a loro modo, dal loro ver­ti­ce, la co­sid­det­ta realtà psi­co­so­ma­ti­ca.  Ser­vo­no tutte e due. In quan­to lin­gue, non pos­so­no né va­li­dar­si né di­scon­fer­mar­si, né una delle due può so­sti­tui­re l’al­tra. Le loro spie­ga­zio­ni cam­bia­no di con­ti­nuo perché, come in tutte le altre scien­ze, cam­bia­no gli stru­men­ti e i si­ste­mi di scrit­tu­ra/let­tu­ra, in un pro­ces­so che non ha fine. Poiché non esi­ste una verità ul­ti­ma, qual­co­sa che una volta sco­per­to ci farà ca­pi­re tutto, serve con­ti­nua­re a spie­ga­re la realtà psi­co­so­ma­ti­ca da più ver­ti­ci e con più lin­gue. Perciò non potrà mai ar­ri­va­re il mo­men­to in cui ‘l'ar­ti­fi­cio­so edi­fi­cio della psi­coa­na­li­si’ sarà man­da­to in fran­tu­mi dalle straor­di­na­rie sco­per­te della neu­ro­bio­lo­gia! Piut­to­sto, pro­va­re a met­te­re in­sie­me le due lin­gue è utile al pen­sie­ro e tra­sfor­ma la cli­ni­ca.  

Lo ve­dia­mo nei casi cli­ni­ci  di que­sto testo ‘Il Corpo e il Senso (Dopo la Psi­co­so­ma­ti­ca)’.