Malattie fisiche🔁psichiche - EFFETTO NOCEBO


Abstract

(Parole “sbagliate” possono farci ammalare)

È vero che ascoltare certe parole di chi cura, o leggere gli “effetti collaterali” sul bugiardino dei farmaci, puĂČ danneggiarci, facendoci ammalare.

Oggi le neuroscienze ci spiegano come: sapere che qualcosa ci puĂČ nuocere,
(”attenzione selettiva”), stimola particolari aree cerebrali come l’ippocampo e il cervelletto e finendo per nuocerci davvero.

L’obiezione
PerchĂ© mai le parole non dovrebbero avere effetti sul corpo? Crediamo che non abbiano nĂ© peso nĂ© consistenza?

Il fraintendimento
Noi confondiamo le cose e soprattutto le confondiamo con le parole.
Nella confusione, immaginiamo le parole come vetri trasparenti che lasciano vedere le cose che nominano secondo un’idea di realtĂ  straordinariamente ingenua.

Diciamo corpo...diciamo cervello...sistema nervoso...ippocampo, cervelletto... credendo che, al di lĂ  di queste specifiche nominazioni, esistano per davvero un corpo, un cervello, un sistema nervoso.., come oggetti, separati, esterni a noi.

L’assurdità
Ci ostiniamo a voler scoprire una 'realtĂ  in sĂ© (la famosa veritĂ  oggettiva), esistente per davvero nel mondo.
La natura di “realtĂ  oggettiva” che noi attribuiamo alle “cose”, ai fatti e alla nostra ricerca, non Ăš che un’ ipostatizzazione derivante dal poderoso lavoro umano in tutte le sue diramazioni, un effetto della sua coltura e cultura, un effetto del suo linguaggio.

Tutto Ăš movimento
Non esiste un reale che se ne stia fermo di fronte a noi, immutabile, dato una volta per tutte e oggetto della nostra percezione.
E non esiste non solo perchĂ© siamo dotati di una percezione e di una conoscenza molto limitate delle cose, ma anche perchĂ© le “cose” interagiscono perennemente le une sulle altre, modificandosi..

La realtĂ  Ăš un costante fluire di scambi, connessioni, relazioni

Prendere coscienza di quando sia ingenua l’idea di una “realtĂ  in sĂ©â€, Ăš la premessa per poter pensare che siamo noi gli artefici non della realtĂ , ma di quel ‘discorso’ che la nomina e la organizza secondo gli intenti e la prospettiva del nostro bisogno e che solo il ‘trattamento’ a cui la sottoponiamo la rende intellegibile e la fa esistere in ordine ai nostri modelli teorici, e al linguaggio che la designa. Senza i quali resterebbe un coacervo muto di insignificanza.

La scienza contemporanea davvero fa scoperte meravigliose, ma induce in un tranello, dando vita alla costruzione di un abito universale del discorso cosiddetto “oggettivo”, il quale appunto altro non Ăš che uno sterminato processo di costruzione della veritĂ  scientifica del mondo.

Autore: Dott.ssa Claudia Peregrini
Tel: 00393397469709
E-Mail: c_peregrini@yahoo.it
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