Malattie fisiche🔁psichiche - EMOZIONI E AFFETTI
Abstract
EMOZIONI E AFFETTI
La nostra alternativa è tra forzare la descrizione del mondo perché si adegui a quelle che crediamo essere le nostre intuizioni (molto indotte) , oppure imparare ad adattare le nostre intuizioni a quello che andiamo veramente scoprendo del mondo, cioè verità in cammino, relative, continuamente mutevoli.
O facciamo questa scelta, o il nostro pensiero (credo) sarà sempre più annebbiato e manipolabile.
In particolare, se forziamo la descrizione del mondo, continueremo a investire un mare di energie e di soldi continuando a inseguire le tradizionali definizioni: per esempio, gli Affetti (fortemente legati alla traumaticità delle relazioni primarie) sono la corrispondente mentalizzata delle emozioni, le quali invece corrispondono a fatti corporei, molecole, circuiti nervosi…
Con questa definizione, continuo a descrivere il corpo e la mente come la solita medaglia unica con due facce.
La prima faccia, le emozioni, appartiene alla medicina, alla biologia, è l’oggettivo, l’universale, la realtà. Mentre l’altra faccia, gli affetti, è il soggettivo, il vissuto.
Se invece mi sposto e mi occupo di verità come eventi relazionali, parziali, in cammino, scopro un terreno molto diverso e rispondo all’eterno problema mente corpo in modo da disfarlo. Esco per sempre da una dicotomia, oggi (anche alla luce di altre scoperte scientifiche), non più sostenibile.
Il nuovo terreno è l’antico terreno dell’unità chiasmatica.
Scopro di non essere più più obbligato a ragionare come se avessi in mano una sola medaglia e dovessi continuamente capovolgerla, per passare dalla faccia del soggettivo alla faccia dell’oggettivo, la verità.
Emozioni e affetti smettono di essere “cose” con le loro proprietà, concrete e astratte, per diventare solo nomi, diversi; due letture differenti di un eterno identico accadere: l’essere sempre in bilico del fatto corporeo, in questo caso, l’emozione, il suo perenne divenire evento della mente, in questo caso l’affetto. E viceversa. L’essere sempre in bilico dell’evento mentale, il suo perenne divenire fatto del corpo, l’emozione.
Il corporeo e il mentale cioè si mettono a esistere insieme, per differenza. Il corporeo, del mentale, e il mentale in quanto differenza del corporeo.
Non è possibile concepire l’uno senza l’altro, perché l’uno costituisce la condizione di pensabilitá dell’altro.
L’uno è impensabile senza l’altro!
È diverso dire che siamo una cosa sola!! (Monismo ontologico).
È diverso dire che ci conosciamo come due cose (corpo e mente), che poi dobbiamo riunire (tutto il lavoro della neuropsicoanalisi, per esempio).
Dobbiamo uscire da canali culturali costituiti, oggi fortemente di moda.
Ma, quando entriamo in questo modo di pensare il mondo, il problema mente corpo (è il nostro vero problema, certamente alla base della cultura occidentale ) si disfa.
Da questo momento è possibile che ci mettiamo a pensare sul serio.
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